Le regole per una buona annaffiatura
E’ risaputo che l’acqua è uno tra i piu’ importanti elementi che si trova in natura e che risulta indispensabile per tutti gli esseri viventi e quindi, anche per i fiori e le piante in genere. Purtroppo non è possibile codificare uno schema standard uguale per tutte le circostanze circa il come, il quando e il quanto somministrare per ottenere risultati soddisfacenti. Una variabile fondamentale da considerare è proprio la stagione che condiziona notevolmente i parametri anzidetti. In linea di massima, comunque, è opportuno tener presente che sono necessarie le annaffiature durante la fase fondamentale di crescita delle piante e quindi dei fiori. Di riflesso, bisogna ridurre le somministrazioni d’acqua nei periodi freddi ed invernali (di sostanziale riposo della pianta in cui tutti i processi vitali subiscono un notevole rallentamento). Bisogna abbondare con le annaffiature quando la pianta risulta a dimora in zone soleggiate, luminose e quindi particolarmente esposte al secco e al caldo. Anche in questo caso bisognerà annaffiare con minor frequenza in ambienti freschi interni e con poca luce. Sarebbe opportuno utilizzare acqua a temperatura ambiente, anche in estate senza annaffiare direttamente i fiori. Bisogna evitare di annaffiare le piante nelle ore di pieno sole e evitare, di conseguenza, che l’acqua, in tale fascia oraria, venga a contatto con le foglie. Bisogna evitare di far cadere l’acqua sempre nello stesso punto del vaso, soprattutto se risulta di modesta quantità. Bisognerà aumentare la quantità di acqua a seconda del materiale che compone il vaso come per esempio se lo stesso è di terracotta piuttosto che di plastica. Infine, bisogna evitare piccole annaffiature e spesso. Le piante preferiscono quelle abbondanti distanziate nei giorni a seconda della varietà. Ogni pianta ha bisogno della sua quantità d’acqua e a volte si sottovaluta un dettaglio fondamentale: quello della frequenza e proprio della quantità. Quando si annaffia dall’alto, per esempio le piante come l’Edera, la comune Kentia, e tutte le Dracene, è necessario versare l’acqua sul terreno mediante l’utilizzo di un comune annaffiatoio con estremità stretta facendo attenzione che non vada a toccare le foglie. Nel caso di annaffiatura dal basso (come per esempio nel caso delle Violette, del Ciclamino ecc. ), l’operazione da compiere è quella di riempire (utilizzando sempre l’annaffiatoio) il piatto del vaso fino al collo in modo che l’acqua possa essere assorbita attraverso i fori di drenaggio di cui è munito ogni singolo vaso. Sarebbe opportuno, al termine di tale operazione, eliminare l’acqua in eccesso una volta assorbita dal terreno della pianta: potrebbe essere dannosa per le radici inferiori che starebbero, di fatto, per lungo tempo, immerse nell’acqua. Le Orchidee, le begonie e le altre piccole piante fiorite, invasate, possono essere annaffiate con la tecnica dell’immersione che consiste nel riempire un grosso secchio d’acqua all’interno del quale immergere per qualche secondo il nostro vaso che assorbirà l’acqua creando delle bollicine. Il rimedio efficace e veloce per tanti fioristi che non hanno molto tempo e che magari vogliono recuperare una pianta che sta per seccare. E’ ovvio che bisognerà evitare di indirizzare lo scolo dell’acqua vicino al fusto della pianta. Bisognerà dirigerla verso l’esterno del vaso, lentamente, per non rigirare la terra di contenimento delle delicate radici. Non bisogna mai versare l’acqua al centro della pianta, tranne nel caso delle “bromeliacee”. Quando si parla di “Annaffiatura scarsa” in estate s’intende una volta alla settimana mentre in inverno s’intende una volta al mese. Quando si parla di “Annaffiatura moderata” in estate s’intende 2 – 3 volte alla settimana mentre d’inverno s’intende 1 volta ogni 10 giorni. Infine, quando si parla di “Annaffiatura abbondante” s’intende in estate 4 – 6 volte alla settimana e in inverno 1 volta alla settimana. Se la pianta necessita di poca acqua bisogna aspettare che lo strato superiore della terra secchi completamente: in questo caso bisognerà aggiungere acqua con moderazione evitando che la stessa fuori esca dai fori di drenaggio posteriori. Per le piante che necessitano di annaffiatura moderata, l’acqua può anche arrivare al piatto, ma dovrà essere fatta scolare. Infine nel terzo caso si può lasciare pochissima acqua nel piatto tenendo conto che le radici nell’acqua tendono ad imputridire. Lo staff di spediscifiori.it
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