Rose, istantanea del mercato mondiale
Rose, istantanea del mercato mondiale
In Europa cresce di anno in anno l’import di rose recise. Contemporaneamente, come attesta Royal FloraHolland, cala la superficie destinata alla loro coltivazione: diminuita del 27% negli ultimi cinque anni, oggi ammonta a 1.700 ettari complessivi, con una media di 200 ettari in Germania, Spagna, Italia e Paesi Bassi, dove gli 850 ettari coltivati a rose nel 2004 si sono ridotti a 238 nel 2016. Le cause? In primo luogo gli alti costi energetici, la legislazione restrittiva e i prezzi competitivi delle rose importate. Oggi a livello mondiale la produzione più elevata è appannaggio di India e Cina, che destinano all’export una fetta minoritaria della loro produzione, mentre Kenya ed Etiopia guidano lo sviluppo del comparto in Africa (proviene da questi due Paesi il 65% delle rose importate in Europa), grazie a una modernizzazione dei processi produttivi che ha portato a un netto miglioramento della qualità. Le seguono Uganda, Zimbabwe, Zambia, Tanzania e Sud Africa. La Colombia, infine, va annoverata tra i maggiori esportatori, considerato che la sua produzione è assorbita per il 70% dagli Usa.