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Artemisia

Artemisia

L’Artemisia è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Composite. E’ alta circa un metro e mezzo, con fiori gialli a spighe. Le foglie di un verde delicato sono pelose. Ha un certo profumo di assenzio. Si trova lungo le strade, le siepi, i corsi d’acqua, i muri. Predilige i luoghi aridi. Fiorisce durante l’estate. Le parti usate sono i fiori, le foglie e le radici. Vengono fatte seccare al sole e all’aria, in luoghi senza polvere. Cura le convulsioni dei bambini, l’epilessia, le mestruazioni difficili e dolorose. Nelle convulsioni dei bambini e nell’epilessia si usa la polvere a base di polvere di radice essiccata e zucchero; contro le mestruazioni difficili e dolorose è utile invece un infuso di foglie e fiori secchi in acqua bollente. Consegnare una pianta di Artemisia a domicilio è un regalo perfetto per sorprendere chi ami e chi si trova lontano da te. Con il nostro servizio spedisci fiori e piante a domicilio in tutte le città d’Italia e nel mondo grazie al sevizio di invio internazionale. Non perdete altro tempo e scegliete tra le numerose composizioni floreali quella perfetta da regalare a chi amate. Nel catalogo di spedisci fiori ci sono numerose piante ornamentali ma anche meravigliosi bouquet di fiori misti e colorati per rallegrare la giornata dei vostri cari. Affidatevi ai migliori nel settore da anni e scegliete spedisci fiori per poter regalare un’emozione anche a chi si trova lontano da voi fisicamente. Penseranno i nostri fioristi a confezionare in maniera originale le vostre composizioni floreali e a consegnarle al domicilio richiesto.

Lo staff di Spediscifiori

 

Angostura Vera

Angostura Vera

L’Angostura Vera è una pianta sempreverde della famiglia delle Rutacee. E’alta e dritta, con foglie verdi e palmate, fiori bianchi e rosa riuniti in spighe. La corteccia è simile al sughero, con odore nauseabondo e sapore aromatico. Si trova nelle regioni dell’Orinoco, in Venezuela. Le parti usate sono la corteccia, per la preparazione di medicinali; la tintura, ottenuta dalla corteccia polverizzata, serve per la preparazione di liquori, aperitivi, digestivi. Ha proprietà febbrifughe, stomatiche, toniche e si sconsiglia di usare l’Angostura vera in polvere perchè la sua dosatura, che deve essere effettuata in frazioni di grammi, risulta piuttosto difficile. L’Angostura vera deriva il suo nome dalla città di Angostura, diventata poi Ciudad Bolivard, in onore di Simon Bolivard. In questa zona la pianta è molto frequente. Per questo motivo la pianta può essere perfetta per un regalo da consegnare a domicilio. Il nostro servizio di spedisci fiori a domicilio è adatto all’occasione, e manderà bellissimi fiori a domicilio e piante secondo il vostro gusto. Mandare fiori e piante a domicilio per un compleanno o un anniversario è un’idea sensazionale e sicuramente perfetta per fare un figurone. Arriva dritta al cuore con un bouquet di fiori o una pianta ornamentale e esprimi i tuoi più sentiti sentimenti d’affetto. Consegna fiori a domicilio per una ricorrenza come la festa delle donne, la festa degli innamorati come San Valentino, la festa della mamma o la festa del papà. Sul sito di spedisci fiori troverete numerosi opzioni floreali come mazzi di colorati tulipani o rose rosse. Non aspettare e ordina un bouquet a domicilio con spedisci fiori. Lo staff di spedisci fiori.

Giardini in pietra naturale

Giardini in pietra naturale

Come si presenta il giardino: una porzione di terreno dove la vegetazione ha difficoltà a crescere per poca luce o per la difficoltà ad annaffiare quella parte di giardino. Scavi di fondo: segnare il profilo dell’aiuola che si desidera ottenere e intagliare il manto d’erba. Effettuare lo scavo dell’arca su cui si vuole realizzare l’aiuola. Rastrellare lo scavo per ottenere un fondo ben livellato. Posa del bordo in plastica: posare il bordo di plastica aiutandosi con un piccolo scavo di invito e un martello per conficcare il profilo nel terreno fino all’altezza dell’erba.

Posizionare la graffe metalliche: posizionare le graffe metalliche per mantenere il profilo di plastica ben aderente all’erba. Montaggio dei giunti metallici: per lunghezze superiori ai 150 cm, unire i bordi tra loro con dei giunti fissati alle estremità o all’altezza desiderata; poi bloccarli al terreno con delle graffe metalliche. Posizionare le piante: una volta completata la posa del bordo, disporre le piante a piacimento. Interrare i vasi di ogni pianta:  una volta decisa la loro posizione, togliere le piante dal vaso ed interrare il vaso di plastica. Irrigazione a goccia: una volta interrati tutti i vasi, se si dispone di un impianto di irrigazione a goccia, stendere il tubo in prossimità delle piante.

Stesura del telo: procedere con la stesura del telo termosaldato in polipropilene. Fissaggio telo e fori per le piante: una volta steso il telo, eseguire dei tagli in corrispondenza dei vasi interrati e fissare il telo al terreno con delle graffe metalliche. Togliere i vasi e interrare le piante: dopo aver tagliato il telo in corrispondenza dei vasi precedentemente interrati, togliere i vasi e interrare le piante, compattando bene il terreno attorno ad esso. Interrare tutte le piante.

Posizionare gli altri bordi: posizionare gli altri bordi qualora si decida di utilizzare diversi tipi di granulati o ciottoli, fissandoli con delle graffe metalliche. Stendere le pietre: stendere il granulato o ciottolo scelto, livellando bene le pietre e avendo cura di coprire tutte le superfici. Rimuovere le graffe in plastica: rimuovere le graffe metalliche visibili utilizzate per fissare i bordi.

Consegna fiori e piante a domicilio con spedisci fiori e penseremo noi a inviare fiori, bouquet o piante al domicilio richiesto in Italia e nel mondo grazie al nostro servizio di invio internazionale.

Lo staff di spedisci fiori

Pollice verde: la cura della Nandina domestica e del rosmarino prostrato

Pollice verde: la cura della Nandina domestica e del rosmarino prostrato

La Nandina domestica è una pianta asiatica molto semplice da coltivare, è fortemente ornamentale in tutto il periodo dell’anno. La prima caratteristica è questo color porpora delle foglie che però avviene solo in determinate condizioni. Deve essere posizionata sotto il sole e in autunno quando le temperature si abbassano prende questo pigmento rosso fortemente ornamentale. Un altro potere ornamentale è la sua fioritura che avviene tra primavera e estate formando dei panicoli, tecnicamente in realtà sono grappoli fiori bianchi non molto vistosi, ma successivamente a questi fiori seguiranno i frutti che sono bacche sferiche rosso lucide. Proprio nel periodo natalizio avremo queste bacche rosse. Troviamo la Nandina dall’Himalaya al Giappone, negli ultimi 20 anni è stata utilizzata a livello ornamentale nei nostri giardini. La Nandina domestica posizionata in piena terra d’inverno si accontenta delle precipitazioni, d’estate regge anche brevi periodi di siccità. In vaso preoccupiamoci da primavera a estate di somministrare un po’ più d’acqua. La nandina è chiamata anche Bamboo sacro perchè ricorda proprio il Bamboo, le sue foglie pennate, tanto è vero che in posti dove non possiamo permetterci il Bamboo per una serie di dinamiche invasive, la nandina dà questo effetto leggero, può essere usata come siepe o esemplare singolo. La nandina in piena terra arriva anche a due metri con una crescita abbastanza lenta. Il rosmarino prostrato si differenzia solo per il portamento dal rosmarino officinalis. Prostratus proprio perchè ha questo portamento ricadente strisciante che offre infinite soluzioni per determinate problematiche in giardino. Se ho un muretto e voglio fare una caduta questo rosmarino me lo permette. Il rosmarino prostrato viene benissimo messo in balcone. La particolarità del rosmarino è che ha questa pagina superiore di queste foglie aghiformi verde brillanti, sotto ha una colorazione biancastra. Il verde del rosmarino è il classico verde che troviamo nei giardini, ma ha quasi un colore argentato. L’etimologia del rosmarino, visto che è una pianta originaria delle zone mediterranee, dal latino è rugiada del mare. Nonchè il rosmarino essendo una pianta mediterranea, subisce il fenomeno dell’esivazione. In climi mediterranei dove le estati sono calde e secche, le piante mediterranee in quel periodo si bloccano, questo fa sì che le sue funzioni vitali le svolge tra l’inverno e la primavera, nel periodo in cui il caldo non è eccessivo. I boccioli dei fiori ricopriranno gli steli del rosmarino di un azzurro accesissimo. Perciò nel caso in cui andiamo a utilizzare come cascata dal nostro balcone o dal nostro muretto, da inverno fio a primavera avremo questa fioritura azzurra. Non si alza più di 20/30 cm, ma può arrivare anche a un metro e mezzo di lunghezza nel suo strisciare. Necessita di posizioni molto soleggiate, è una pianta rustica, si adatta bene anche a terreni abbastanza poveri però dobbiamo avere uno spazio. Si adatta anche in vasi non troppo grandi, ha uno sviluppo soddisfacente nei piccoli spazi. L’eccesso d’acqua è la causa più frequente delle malattie e della morte delle nostre piante. Nel caso del rosmarino soffre eccessivi ristagni idrici e non vuole frequenti annaffiature, bisogna sempre far asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra e saremo sicuri che il nostro rosmarino crescerà vigoroso e profumatissimo. Quando andiamo ad asportare le foglie per la nostra cucina, facciamolo sempre dall’apice. Tagliamo sempre le punte.

Lo staff di Spedisci fiori

Pollice verde: quanto umidificare le piante

Pollice verde: quanto umidificare le piante

Parliamo delle piante di Anthurium e Ficus Benjamin che sono due tipologie di piante che spesso incontriamo negli appartamenti, per cui anche tra le più regalate. Proveremo a darvi dei consigli generali su come tenerle, perchè in realtà sono piante molto resistenti, però non sempre le troviamo in perfetta salute, perchè si sbagliano i concetti generali di coltivazione. Sono piante che crescono nella fascia tropicale tra l’America centrale e l’America del Sud; informiamoci sempre da dove provengono le nostre piante, perchè ci darà la misura su come tenerle. La provenienza tropicale caldo umido: i nostri appartamenti ci danno le temperature giuste, ma non ci danno l’umidità giusta per queste piante. Ora scopriremo una tecnica per rendere l’aria intorno alle nostre piante idonea per il loro sviluppo. L’Anthurium è della famiglia delle Araceae che è la stessa famiglia dello Spatifillo. Quello che noi chiamiamo fiore in realtà il colore rosso è una bratta, tecnicamente una foglia modificata, chiamata “spada”. La pannocchia che vediamo al suo interno invece è il fiore. La pianta si modifica per attrarre l’impollinatore e quindi si rende più bella. Noi dobbiamo avere tutte quelle nozioni per far sì che riproduca questa fioritura. Questa è una pianta che se trattata bene, ci preoccupiamo delle temperature giuste che non devono mai uscire da questo range: tra i 15 gradi le minime e i 25 gradi le massime. Con la giusta umidità e le giuste concimazioni, noi avremo sempre dei fiori sul nostro Anthurium tutto l’anno. Tecnicamente ha una fioritura invernale, però c’è da dire che noi prendiamo le nostre piante coltivate in serra, le troviamo tutto l’anno con il fiore sulla pianta, perciò preoccupiamoci più che altro di tenerla in maniera corretta e sarà sempre in fiore. E’ una pianta epifita come le orchidee, perciò vive ancorata sui tronchi degli alberi, soprattutto protetta dalle fronde. Ha bisogno di luce, ma filtrata, quindi mai luce e sole diretto. Pianta a radici aeree, perciò il substrato con il quale è riempito il nostro vaso è una mescola grossolana tra terriccio e corteccia. Una buona mescola per queste piante è fatta da terriccio universale o anche leggermente acido e della torba, mescolata con della carbonella. La carbonella quella del barbecue, che non è altro che residui vegetali e riproduce perfettamente l’habitat di questa pianta, la fa sentire ancorata. Possiamo fare due terzi di terra e un terzo di carbonella o di corteccia. La mescoliamo e andiamo a rinvasare questa pianta, che va rinvasata in media ogni due anni. Mai vasi troppo grandi; va annaffiata regolarmente, nel senso che il substrato deve essere sempre un po’ umido, e facciamolo con acqua decalcificata. Preoccupiamoci di riempire il mio contenitore  di annaffiatura d’acqua e lo lasciamo decantare per 24 ore e le particelle più pesanti tra cui il calcare andranno a depositarsi sul fondo. Quando andremo ad annaffiare useremo metà annaffiatoio senza dargli grossi scossoni e siamo sicuri che quella porzione d’acqua avrà un contenuto calcareo inferiore rispetto alla norma. L’altra metà la utilizzeremo per le piante che non hanno questa esigenza. Oppure lo scolo dei condizionatori è acqua decalcificata o l’acqua piovana. Non facciamo mai asciugare completamente il substrato e l’Anthurium non necessita poi di tante altre cure se non una concimazione da Marzo a Settembre, perciò da primavera a estate somministriamo un concime liquido per piante fiorite. Le piante da interno, come tutti gli oggeti contenuti nella casa, sono soggetti alla polvere e vanno spolverate: con l’acqua demineralizzata inumidisco un panno e andiamo ad accarezzare le foglie. Il Ficus Benjamin è parente stretto del nostro comune Fico, è diverso nella sua struttura, ma non poi così tanto. Questa pianta difficilmente andrà in fioritura. Siamo nella zona tropicale dell’Asia: questa pianta, dove cresce spontaneamente, raggiunge anche i 30 metri d’altezza, sono delle cattedrali, perciò quando andiamo a mettere questa pianta a casa, consideriamo che se tutto va bene ha un buon sviluppo. Dentro un appartamento può riuscire a raggiungere in coltivazione anche i 5 metri. E’ una pianta molto resistente, molto soggetta a stress: per stress intendiamo dire che il Ficus se non trattato bene, ha dei periodi in cui perde copiose quantità di foglie. Ama molta luce, ma non sole diretto. Se soffre sarà perchè o c’è una secchezza dell’ambiente eccessiva o sbagliamo l’irrigazione. Questa è una pianta che se trattata benissimo, è fortemente ornamentale, perchè inizierà a emettere delle radici aeree che tenderanno ad andare verso il basso, dei filamenti che in natura servono sia per prendere umidità dalla terra, ma danno proprio una stabilità all’albero, perchè hanno questo portamento discendente e stabilizzano le chiome. Il nostro Ficus va concimato da Marzo a Settembre con un concime per piante verdi. La differenza tra un concime per piante fiorite e un concime per piante verdi sta nella quantità di microelementi: sono gli stessi, solo che qui c’è più azoto per il verde. L’errore più comune che facciamo con un Ficus è metterlo a contatto con forti correnti d’aria e lasciare un ristagno idrico. Il Ficus ama gli ambienti umidi perchè viene da foreste pluviali. Il substrato, che è terriccio universale più una componente organica, sarà sempre umido, però facciamo attenzione ai ristagni che sono deleteri. Ha la capacità di purificare l’aria , soprattutto agenti chimici sprigionati dalla combustione delle sigarette: per chi fuma in casa, la pianta ha la capacità di assorbire questi agenti chimici, contenuti anche nelle vernici dei nostri mobili. Andiamo a preoccuparci di dare la giusta umidità alle nostre piante. Dopo aver fatto alla pianta di Anthurium un giusto rinvaso, ci procureremo due sottovasi, uno di misura più grande e uno di misura inferiore e li andremo a posizionare quello più piccolo capovolto dentro quello più grande, sarà il piedistallo per la nostra pianta. Andremo a riempire il fossato intorno con del materiale inerte, per esempio con ghiaia o l’argilla espansa. Un consiglio è mettere le piante d’appartamento una vicina all’altra: la loro respirazione fogliare crea tra di loro una giusta umidità. Prendiamo ora l’acqua e andiamo a riempire il fossato, prendiamo  poi la pianta di Anthurium e la appoggiamo sopra il piedistallo. L’evaporazione naturale di quest’acqua renderà umida l’aria.

Lo staff di Spedisci fiori

La Mimosa, regina della primavera

Una delle piante più conosciute è la Mimosa, ma andiamo a capire che piante è perchè bisogna sapere alcune cose. Innanzitutto è una pianta che viene da lontanissimo perchè è originaria della Tasmania, dell’Oceania. E’ stata importata verso la seconda metà dell’800 per la bellezza e vistosità dei suoi fiori, questi “pon pon gialli”. Il fiore ha un capolino globoso e gli stami fanno questo gioco creando un pon pon giallo accesissimo. La mimosa, in realtà il nome scientifico è Acacia dealbata, è infatti un’acacia: quando noi leggiamo “miele d’acacia”, questo famoso miele d’acacia viene da piante della famiglia della Mimosa. E’ una leguminosa, quindi della stessa famiglia del pisello, della lenticchia, del carrubo. Leguminosa vuol dire che sono piante che hanno sviluppato una capacità rispetto alle altre. Le piante bisogna concimarle perchè sono ghiotte di azoto, azoto però preso in forma minerale che si deve trovare nel terreno. Le leguminose stringono dei rapporti con dei microrganismi sotto la terra e questo azoto riescono a prenderselo dall’aria e l’aria è quasi tutta formata da azoto perciò quando parliamo di piante leguminose sappiamo che non dobbiamo preoccuparci troppo per le concimazioni, perchè ce la fanno da sole. Loro amano un terreno tendente all’acido, in realtà la mimosa acacia dealbata ama terreni molto acidi tanto è vero che i produttori la innestano su un’altra specie di acacia che resiste meglio a terreni non troppo acidi e se andiamo a vedere nel dettaglio il fusto, vediamo che c’è proprio un innesto. Questo viene fatto perchè così il nostro apparato radicale dell’acacia più resistente non sarà soggetto a clorosi o tutte quelle fiosiopatie dovute alla mancanza di acidità.

E’ una pianta che possiamo permetterci in vaso, da andare ad aumentare gradualmente negli anni. Ovviamente in vaso non raggiungerà dimensioni eccessive, al contrario in piena terra in Tasmania arriva anche a 20 metri. In Italia invece può raggiungere 10/15 metri. Per questo motivo bisogna ragionare bene su dove andare a mettere una mimosa, soprattutto perchè hanno un apparato radicale che si sviluppa molto in superficie, perciò se siamo vicini a muretti, a recinzioni o a ostacoli la nostra mimosa ne soffrirà. Ha la stessa appartenenza alla famiglia del glicine e ce ne accorgiamo perchè dopo la fioritura la mimosa sviluppa il frutto, un baccello nero lunghissimo come un legume. E il glicine dopo la fioritura fa una specie di baccello a fagiolo e già qui si capisce che la famiglia è la stessa. Quando vogliamo metterla in terra capiamo bene che questa pianta diffonde le radici in superficie e bisogna stare attenti. L’acacia dealbata viene usata per consolidare i terreni; in scarpate dove il terreno è friabile, ha proprio questa capacità di avere le radici che si allargano e trattengono bene il terreno ed è una pianta pioniera, ossia che è una delle prime a colonizzare zone vulcaniche proprio per questa facilità di radicazione superficiale. Se noi decidiamo di avere una mimosa, che sia in vaso o in terra, alle nostre dipendenze dobbiamo sapere che non dobbiamo esimerci dal fare delle potature regolari su questa pianta. Post fioritura, dopo quest’esplosione di colore, andiamo a potare la nostra mimosa, serve sempre un sostegno come una bacchettina quando la pianta è giovane e ha un fusto molto esile all’inizio e può prendere forme scomode, perciò per darle una corretta crescita verso l’alto, la dobbiamo ancorare ad un sostegno. Fatto questo, dopo la fioritura, andiamo a liberare la nostra mimosa dal grappolo sfiorito, post fioritura. La fioritura parte dal basso, i pon pon sono molto più aperti sotto per poi arrivare agli apici che devono ancora aprirsi.

Tornando alla potatura, la nostra mimosa ha un portamento molto disordinato perciò dobbiamo riportarla ad una forma più armoniosa quindi tutti i getti che vanno troppo fuori chioma, andiamo a ridurli. In esemplari piccoli la potatura sarà minima; la nostra mimosa tenderà ad allagare i suoi rami, mantenendo questa sua impalcatura orizzontale, dobbiamo creare una forma piramidale, quindi andiamo a creare una sorta di punta con la potatura. Questo fa sì che rimarrà meno soggetta alla rottura dei rami, resisterà alle intemperie, nonchè esteticamente ha questa forma più armoniosa, perchè è una pianta “spettinata”. La mimosa è abituata ad ambienti umidi, perciò sarebbe opportuno oltre che irrigare la terra, anche annaffiare un pochino la chioma, però non si fa con acqua fredda e con acqua ricca di calcio, quindi evitiamo di annaffiare la chioma. Preoccupiamoci  di annaffiare il pane radicale lasciando sempre asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. D’inverno se posta in piena terra non preoccupiamoci assolutamente di dare acqua. D’estate irrigazioni un po’ più frequenti. Il terreno è tendente all’acido, perciò al nostro terriccio universale mescoliamo della torba che ci dà quell’acidità e un po’ di sabbia di fiume che ci dà il drenaggio e abbiamo un composto utilissimo alla mia mimosa. E’ una pianta da esterno, ma teme climi rigidi. Se la teniamo in vaso preoccupiamoci ogni due anni di aumentare gradualmente questa misura del vaso in maniera graduale. Non va messa subito su un vaso troppo grande rispetto alla sua struttura perchè se no daremmo precedenza alle sue emissioni radicali, ossia sviluppano più le radici che la chioma. E’ una pianta di una delicatezza infinita.

Spedire fiori a domicilio: Va l’export in Toscana

Spedire fiori a domicilio: Va l’export in Toscana

Il florovivaismo pistoiese traina l’export dell’intera regione. Nell’analisi del Monitor dei distretti della Toscana realizzato da Intesa Sanpaolo per la Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia emerge come alcune realtà stiano affrontando con successo i mercati esteri. L’andamento complessivo è in linea con i dati dei distretti italiani, che nel secondo trimestre 2016 per la verità registrano un lieve calo (-0,9%); allo stesso modo i distretti tradizionali toscani sperimentano nello stesso periodo un’inversione di tendenza (-1,8%), seguendo una dinamica negativa per la prima volta dal 2009. Il risultato, spiegano i ricercatori, è la conseguenza dei cali di export subiti principalmente sui mercati dell’America Latina e del Medio Oriente. Tra i distretti in crescita spiccano il florovivaismo di Pistoia (+12,3%), che conferma il trend positivo del primo trimestre, l’olio toscano (+31,9%), pelletteria e calzature di Firenze (+6,7%), tessile e abbigliamento di Prato (+6,1%).

Spedire fiori a domicilio: va l’export in Toscana.

Lo staff d Spedisci Fiori

Spedire fiori a domicilio: Non chiamatelo solo coprivaso

La gamma Teku di Poppelmann si arricchisce di coprivasi con etichetta integrata indivisibile: piacciono ai consumatori, sono più sicuri e versatili.

Una novità che vi abbiamo anticipato a inizio anno, di ritorno da IPM Essen. Sono i coprivasi MDF, che arricchiscono la gamma TEKU di Poppelmann, pensati appositamente per catturare l’attenzione dei consumatori grazie al loro impatto visivo. Una freccia in più per promuovere le vendite. La serie viene prodotta con la tecnica In-Mould (IML), che permette la fusione totale dell’etichetta prestampata con il contenitore grazie all’alta temperatura raggiunta dal materiale plastico e alla successiva fase di raffreddamento. Grazie a questa tecnica si ottiene un coprivaso di pregio estetico, dal quale è impossibile staccare l’etichetta sia intenzionalmente che accidentalmente. La serie è disponibile in svariati disegni ma, su richiesta, è possibile anche personalizzare l’etichetta secondo i propri gusti e esigenze. I coprivasi MDF sono ideali per idee regalo e per occasioni particolari come l’imminente Natale o altre feste. Tuttavia non sono solo belli, ma anche pratici e funzionali. Un altro punto di forza è il bordo interno, al quale è possibile agganciare i vasi di coltivazione: ciò offre maggiore sicurezza durante il trasporto e consente di sfruttare il fondo come camera per la raccolta dell’acqua. In questo modo i clienti finali potranno innaffiare meno frequentemente, soprattutto se al vaso viene aggiunto l’innovativo sistema d’irrigazione Waterwick di Poppelmann: uno stoppino agganciato al fondo del vaso che fornisce regolarmente acqua alle piante attingendola direttamente dal fondo del contenitore.

Con Spedisci fiori a domicilio garantiamo consegna in tutte le province d’Italia e nel mondo a domicilio. Il nostro servizio, sicuro e conveniente, offre una vasta scelta di bouquet e composizioni floreali diverse e spedire fiori a domicilio risulta facile e veloce! Non perdere occasione e spedisci fiori a domicilio a chi ami.

Rose, istantanea del mercato mondiale

Rose, istantanea del mercato mondiale

In Europa cresce di anno in anno l’import di rose recise. Contemporaneamente, come attesta Royal FloraHolland, cala la superficie destinata alla loro coltivazione: diminuita del 27% negli ultimi cinque anni, oggi ammonta a 1.700 ettari complessivi, con una media di 200 ettari in Germania, Spagna, Italia e Paesi Bassi, dove gli 850 ettari coltivati a rose nel 2004 si sono ridotti a 238 nel 2016. Le cause? In primo luogo gli alti costi energetici, la legislazione restrittiva e i prezzi competitivi delle rose importate. Oggi a livello mondiale la produzione più elevata è appannaggio di India e Cina, che destinano all’export una fetta minoritaria della loro produzione, mentre Kenya ed Etiopia guidano lo sviluppo del comparto in Africa (proviene da questi due Paesi il 65% delle rose importate in Europa), grazie a una modernizzazione dei processi produttivi che ha portato a un netto miglioramento della qualità. Le seguono Uganda, Zimbabwe, Zambia, Tanzania e Sud Africa. La Colombia, infine, va annoverata tra i maggiori esportatori, considerato che la sua produzione è assorbita per il 70% dagli Usa.

Azalea e Rododendro

Inizialmente azalea e rododendro furono separati, sono entrambi della  famiglia delle ericacee e furono classificati dai primi botanici in due generi diversi: rododendri ed azalee. Per poi accorgersi successivamente che non hanno differenze come piante e rientrano entrambe nel genere rododendri. La vera differenza è la misura tra le due: l’azalea solitamente ha una misura più contenuta. L’uomo poi si è divertito ad ibridare queste piante, abbiamo ad esempio il rododendro nano, che non arriverà ad un’altezza superiore ai 60/70 cm. Sostanzialmente i rododendri sono piante molto rustiche, però dobbiamo tenere conto di un principio fondamentale: fanno parte della categoria delle acidofile. Come la Camelia che è una pianta così detta acidofila. Ciò vuol dire che necessitano di substrati di terreno con un ph acido e questa è l’unica vera accortezza di cui dobbiamo tenere conto quando siamo in presenza di un’azalea o di un rododendro. Sono piante che si ammalano difficilmente ovvero sono attaccate difficilmente da un parassita esterno, ma possono avere “fisiopatie” ovvero disturbi nello sviluppo dovuti non a un attacco esterno di un fungo o un insetto, ma ad una tecnica colturale errata. Dopo aver comprato questa pianta con una fioritura molto rigogliosa, bisogna sapere che post-fioritura, appena questa esplosione di colori sarà terminata, dobbiamo preoccuparci di rinvasare il nostro rododendro. Un cenno sulla dimensione del vaso. hanno dei vasi abbastanza grandi rispetto alla grandezza della pianta, questo perchè loro in natura crescono nelle zone montane dove in realtà piove molto, perciò geneticamente il rododendro non sviluppa radici in profondità che servono alla ricerca dell’acqua, non ha quest’esigenza. Ma si svilupperà l’apparato radicale più in larghezza quindi dedichiamo sempre contenitori, vasi abbastanza voluminosi. Ogni due anni preoccupiamoci di rinvasarli e il nostro rinvaso andiamo ad effettuarlo con del terriccio per acidofile. Su ogni sacco di terra, che sia terriccio universale, che sia terriccio per acidofile o qualsiasi altro terriccio, dietro c’è una nomenclatura, si chiama ph: il ph che ci dà la misura dell’acidità. Il ph neutro è a 7, a 4/5 è l’equivalente di un terreno acido, se invece il ph aumenta vuol dire che è basico. Purtroppo accade che quando andiamo a mettere a dimora le nostre acidofile, abbiamo tutte le accortezze , usiamo un terreno corretto, ma l’acqua che andremo a usare per innaffiare, essendo ricca di calcare, tenderà a rendere basico il nostro terreno. A questo proposito vi diamo due consigli: ogni anno verso la ripresa vegetativa di queste piante, verso Febbraio Marzo, preoccupiamoci di ammendare, ossia andare a correggere il terreno che ospita la nostra pianta con prodotti acidificanti, ci sono sia chimici e sia naturali. Se noi raccogliamo aghi di pino, quegli aghi mi daranno un’acidità del terreno. Perciò ogni anno andiamo a rimuovere uno strato superficiale di terreno al nostro rododendro o azalea e andiamo a corporare un così detto acidificante che può essere torba. Per quanto riguarda le annaffiature precisiamo alcuni accorgimenti da effettuare per avere dell’acqua con un contenuto di calcio minore. Se noi stiamo attenti a queste poche regole, questa pianta oltre a farci una fioritura rigogliosissima ogni anno tenderà ad essere sempre in ottima salute. Prendiamo il nostro annaffiatore destinato all’irrigazione e lo riempiamo 24 ore prima di utilizzarlo, lo lasciamo fermo ovvero decantare e avremo la certezza che le particelle più pesanti tra cui il calcare si depositeranno sul fondo. Usiamo solo metà dell’acqua contenuta nell’annaffiatoio facendo attenzione a non scuotere eccessivamente l’annaffiatoio se no rimescoliamo quello che ha decantato e l’altra metà la destiniamo ad altre piante. Chiunque abbia un impianto di irrigazione automatico a casa, se è possibile usatelo solo quando non state a casa nel periodo estivo. Preoccupiamoci quindi di dare acqua manualmente, per vari motivi: le nostre piante sono contenute in vasi che spesso non sono delle stesse dimensioni, perciò ogni vaso ha bisogno di una quantità d’acqua per volume di vaso. Ogni pianta ha un’esigenza d’irrigazione differente  dall’altra e questo non tanto nella quantità, ma nella qualità dell’acqua che andiamo a dare, nonchè annaffiare le nostre piante ci dà quell’intimità necessaria anche a vedere se va tutto bene. Il fiore quando sfiorisce e secca lo andiamo ad asportare, perchè dobbiamo evitare, e questa è un’operazione da fare quasi quotidianamente, perchè eviteremo che questi fiori, finito il loro ciclo di bellezza, andranno in seme; asportandoli daremo stimolo alla pianta a favorirre nuova fioritura. Può accadere che in un vaso di azalea, dopo un anno di ciclo vitale, troviamo delle piccole azalee che si sono autoseminate perchè non siamo andati ad asportare il fiore, però questa operazione renderà la pianta più bella. Quando andiamo ad acquistare un rododendro o un’azalea chiediamo sempre a chi ce la sta vendendo di che pianta si tratta: se è da interno o da esterno. Le azalee sono tutte da esterno perchè sono originarie di zone montane; in realtà alcune varietà di azalea temono inverni troppo rigidi. Sono piante da poszionare nell’angolo ombreggiato del nostro giardino. Non sopportano sole diretto nelle ore calde, provocherebbe su queste piante delle scottature. Soffrono temperature prolungate sotto lo zero; amano climi freschi, perciò un clima perfetto sarebbe non superiore ai 20°C che è complicato d’estate anche perchè va posizionato in un posto ombreggiato. Aprono il gioco di colori nel nostro giardino, soprattutto le azalee che hanno una fioritura prematura, al contrario del rododendro. L’azalea apre la stagione della fioritura nel nostro giardino ed ha una fioritura prematura, inizio Marzo fino a primavera inoltrata.